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La Tendinite di De Quervain si verifica quando i tendini intorno alla base del pollice sono infiammati o compressi. Si tratta in genere di una tenosinovite caratterizzata da gonfiore e infiammazione dei tendini e della loro guaina. Due dei principali tendini del pollice passano attraverso un tunnel (o una serie di pulegge) situati sul lato del polso verso il pollice.

I tendini sono strutture come corde che attaccano il muscolo all’osso. I tendini sono coperti da uno strato di tessuto molle sottile scivoloso, chiamato sinovia. Questo strato permette ai tendini di scorrere facilmente attraverso un tunnel fibroso chiamato una guaina. Qualsiasi gonfiore dei tendini e/o ispessimento della guaina tendinea (il tunnel), si traduce in maggiore attrito e dolore soprattutto in certi movimenti del pollice e del polso.

La sd di De Quervain può essere causata da un uso eccessivo del polso, la causa scatente sembra essere meccanica dovuta a stress ripetuti delle strutture tendinee. Può essere associata a variazioni ormonali e presentarsi con la gravidanza o con le malattie reumatiche, oltre che in persone diabetiche. E’ più comune nelle donne di mezza età. Alcuni tipi di lavoro o di sport in cui è previsto l’utilizzo vigoroso e frequente del polso o l’utilizzo scorretto del mouse possono favorire l’insorgenza di questa tendinite.

Il paziente accusa dolore al polso dal lato del pollice. Il dolore può comparire gradualmente o all’improvviso. Il dolore si fa sentire nel polso e può estendersi fino all’avambraccio. Il dolore è di solito più forte quando si usano la mano e il pollice. Si può verificare gonfiore sul lato del polso verso il pollice. Questo gonfiore può essere anche causato da una cisti piena di liquido in questa regione. Il paziente può avvertire una sensazione di “cattura” o di “aggancio” quando sposta il pollice, conseguente all’attrito con il retinacolo. Il dolore e il gonfiore possono rendere difficile anche solo muovere il pollice e il polso.

La diagnosi è sia clinica che strumentale, ci si può quindi avvalere dell’ecografia per confermare la diagnosi clinica.

Il trattamento conservativo fisioterapico consiste innanzitutto nel mettere a riposo i tendini infiammati, si utilizzano a tale scopo dei tutori in termoplastica modellati sulla mano del paziente. Sono tutori funzionali che permettono al paziente di svolgere le attività di vita quotidiana con impedimento minimo, pur salvaguardando la zona interessata dall’infiammazione.

Si possono utilizzare poi terapie fisiche come gli ultrasuoni, la tecarterapia e il laser con lo scopo di facilitare e velocizzare il processo di guarigione dei tendini. Sio utilizzano eventualmente gel anti infiammatori che vengono veicolati con la tecarterapia o l’ultrasuono.

Il terapista guiderà il paziente dal punto di vista ergonimico, cercano ionsieme a lui le soluzioni migliori per evitare recidive dalla patologia.

Corticosteroidi: le infiltrazioni di cortisone nella guaina del tendine sono un’ottima terapia, in associazione al riposo con un tutore e a terapie fisiche riescono a guarire il paziente.

Trattamento chirurgico

La chirurgia può essere consigliata se i sintomi sono gravi o se non migliorano dopo un congruo periodo di tempo in seguito alle altre più semplici terapie non chirurgiche descritte in precedenza.

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